Il 5 gennaio 2018 dopo 16 anni di lotta contro il cancro è morta a 76 anni Marina Ripa di Meana.
Ho letto sui social e in rete alcuni insulti diretti a una donna che ha vissuto la sua vita con gli eccessi propri del suo carattere e le provocazioni che la divertivano, sfidando le critiche bigotte, combattendo anche a suo modo per i diritti degli animali, mettendoci la faccia (e non solo, posò nuda contro le pellicce e gli enormi cartelloni furono affissi a Roma e Milano, con grande scandalo dei benpensanti).
Mi rivolgo a chi, con severità, ha insultato una persona che non può difendersi. Chi siamo noi per giudicare gli altri?
La morte esige rispetto e silenzio.
Da stilista ad ambasciatrice dell’IFAW (International Fund for Animal Welfare), ricordo che la signora Ripa di Meana posò nuda contro le pellicce, come hanno fatto tante altri personaggi tipo Elisabetta Canalis che forse a qualcuno sarà più simpatica di lei.
Cito testualmente, dal suo sito internet: “Dopo alcuni anni di ‘tranquillità’ , alcuni stilisti hanno ricominciato ad utilizzare le pellicce nelle loro collezioni. Diciamo basta all’utilizzo delle pellicce, ormai superato , cadaveri di piccoli animali che sciurazze impennacchiate e demodé, ignare di come il mondo va avanti seguitano a farne sfoggio, con la complicità di alcuni stilisti qualunquisti. Ed è per questo che in me si risveglia una vecchia, ma non per questo abbandonata anima animalista e ambientalista. Chi volesse contribuire a questa campagna può scrivermi rivolgendosi ad AGA, associazione che si occupa degli animali tutti, ed in particolare di quelli domestici come cani e gatti“.
Fin dagli anni Novanta Marina Ripa di Meana partecipò (con l’IFAW) a diverse campagne contro lo sterminio dei cuccioli delle foche per le pellicce, contro l’uso delle pelli e delle pellicce in generale, recandosi di persona a protestare sempre con l’immancabile sorriso anche in sfilate ed eventi come prime alla Scala (vedi foto sotto), contro le corride e gli esperimenti nucleari francesi nell’atollo di Mururoa.
Instancabile anche come autrice, del 14° libro edito da Mondadori, uscito nel novembre 2016 “Colazione al Grand Hotel – Moravia, Parise e la mia Roma perduta” affermò che avrebbe voluto scriverlo più lungo, ma avendo avuto un’estate piena, tra la chemio, i viaggi a Cortina, Ischia, Sabaudia, e la Mostra del Cinema di Venezia, il tempo era ridotto… ciò malgrado scriveva, scriveva, con un impegno superiore a una persona che sta bene.
Nel video Marina Ripa di Meana affida a Radio Radicale e a Maria Antonietta Farina Coscioni le sue ultime volontà prima di ricorrere alla sedazione profonda continuata.
Voglio concludere quest’articolo con un’immagine colorata e gioiosa in cui indossava uno dei suoi tanti estrosi cappelli.
Ciao Marina, ieri hai smesso di soffrire e oggi è iniziata la tua nuova esistenza. Da qualche parte.
Aggiornamento
Carlo Ripa di Meana, dopo soli 56 giorni dalla scomparsa di Marina, è morto a Roma, il 2 marzo 2018, a 89 anni. Una storia d’amore durata trentacinque anni che continuerà al di là della vita.
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