INCIPIT: cominciamo dall’inizio

 

IncipitScrivere, come abbiamo visto nel post precedente, è un mix di talento e tecnica. Essere pubblicati, aggiungo, è una fortuna;  proviamo allora a capire come realizzare un incipit vincente, che avvinca e convinca il lettore a proseguire la lettura del nostro libro. Oggi il lettore va conquistato fin dalle prime righe, non ha tempo da perdere con introduzioni prolisse. È pur vero che romanzi da 800 pagine se ne vedono pochi in giro, il lettore del XXI secolo desidera trovare avvincente un libro fin dall’inizio, meglio se non supera le 200 pagine.

Creare un incipit invitante, senza essere invadente, sembra esser diventato il principio fondamentale per ogni scrittore. Io ricordo libri meravigliosi con incipit mediocri… ma erano altri tempi. Alludo a dieci, vent’anni fa, mica  un secolo, quando a scrivere era l’autore in prima persona, mica un ghostwriter!

Incipit deriva dal verbo latino incipere (incominciare). Considerare l’incipit l’inizio di una storia però è alquanto riduttivo. In base alla mia esperienza di lettrice/scrittrice, ho raggruppato cinque tipologie di incipit, secondo l’ordine e il modo in cui vengono raccontati i fatti. Eviterei l’incipit originale a tutti i costi, spesso illude e delude il lettore.

  • Quello classico racconta gli eventi in ordine cronologico, è il più semplice, ciò non significa che sia il meno efficace;
  • L’inizio in medias res, è una tecnica che immerge il lettore al centro dell’azione e lo impegna in una lettura più attenta. Il racconto comincia nel mezzo della storia, nel senso che evita di narrarci i fatti precedenti, che in seguito saranno recuperati attraverso i dialoghi o i racconti dei personaggi. Si può ricorrere al flashback per chiarire al lettore l’antefatto, ma avendo cura di incastrarlo nel corso della storia. L’espressione latina in medias res significa nel mezzo delle cose; si riferisce allo stile epico di Omero, la cui narrazione prevedeva l’assenza d’introduzioni e preamboli: la storia iniziava già nel vivo delle vicende;
  • Talvolta  la narrazione si sviluppa a posteriori, cioè dopo che i fatti sono accaduti. Si tratta di storie che, magari dopo anni dal loro svolgimento, sono riferite dal protagonista ad altri personaggi o da qualcuno che ha assistito ai fatti. Trovo sia una tecnica complessa e avvincente, a condizione di saper scrivere molto, molto bene;
  • Altre volte invece l’autore preferisce esordire con un incipit descrittivo. Il testo comincia con la descrizione dei luoghi in cui si svolgerà la vicenda o con la descrizione di un personaggio, in genere il protagonista;
  • Leggendo un libro, avrete notato come molti scrittori preferiscano l’incipit in prima, seconda o terza persona,  utilizzando il discorso diretto o indiretto. Gli effetti sul lettore sono diversi, si tratta di accorgimenti particolari studiati dall’autore, mirati alla tipologia della storia.

L’incipit con l’ io narrante o narrativa in prima persona,  è quella tecnica narrativa in cui il protagonista presenta la storia in maniera soggettiva, quindi chi legge è portato a immedesimarsi nelle vicende  fondendo il proprio punto di vista con quello del personaggio principale. La narrazione in seconda persona è una tecnica  un po’ inconsueta, la troviamo solitamente nella narrativa straniera e viene definita “post-moderna”. Nell’esposizione in terza persona la vicenda è presentata da una persona diversa dai protagonisti della storia. Il narratore in terza persona può essere onnisciente (conosce i fatti passati, presenti e futuri, il carattere dei personaggi) o limitato (punto di vista molto oggettivo).

Iniziare utilizzando il discorso diretto, permette una lettura più fluida e un rapporto immediato fra lettore e personaggi.  

Vi sottopongo un pot-pourri di incipit, che trovo davvero avvincenti e ben scritti.

incipitIncipit in prima persona, discorso diretto

Una delle poche cose, anzi forse la sola ch’io sapessi di certo era questa: che mi chiamavo Mattia Pascal. E me ne approfittavo. Ogni qualvolta qualcuno de’ miei amici o conoscenti dimostrava d’aver perduto il senno fino al punto di venire da me per qualche consiglio o suggerimento, mi stringevo nelle spalle, socchiudevo gli occhi e gli rispondevo:
«Io mi chiamo Mattia Pascal».
«Grazie, caro. Questo lo so».
«E ti par poco?»  (Il fu Mattia Pascal, Luigi Pirandello)

Incipit in prima persona, discorso indiretto

Stanotte ho saputo che c’eri: una goccia di vita scappata dal nulla. Me ne stavo al buio con gli occhi spalancati e d’un tratto, in quel buio, s’è acceso un lampo di certezza: sì, c’eri. Esistevi. Ed è stato come sentirsi colpire in petto da una fucilata. Mi si è fermato il cuore. E quando ha ripreso a battere con tonfi sordi, cannonate di sbalordimento, mi sono accorta di precipitare in pozzo dove tutto era incerto e terrorizzante. Ora eccomi qui, chiusa a chiave dentro una paura che mi bagna il volto, i capelli, i pensieri. E in essa mi perdo. Cerca di capire: non è paura degli altri. Io non mi curo degli altri. Non è paura di Dio. Io non credo in Dio. Non è paura del dolore. Io non temo il dolore. È paura di te, del caso che ti ha strappato dal nulla, per agganciarti al mio ventre. Non sono mai stata pronta ad accoglierti, anche se ti ho molto aspettato. Mi son sempre posta l’atroce domanda: e se nascere non ti piacesse?  (Lettera a un bambino mai nato, Oriana Fallaci)

Incipit in terza persona, discorso diretto

La lettera arrivò con la distribuzione del pomeriggio. Il postino posò prima sul banco, come al solito, il fascio versicolore delle stampe pubblicitarie; poi con precauzione, quasi ci fosse il pericolo di vederla esplodere, la lettera: busta gialla, indirizzo a stampa su un rettangolino bianco incollato alla busta.
«Questa lettera non mi piace» disse il postino.
Il farmacista levò gli occhi dal giornale si tolse gli occhiali; domandò «Che c’è?» seccato e incuriosito. (A ciascuno il suo, Leonardo Sciascia) 

Incipit in terza persona, discorso indiretto 

Uno scrittore non dimentica mai la prima volta che accetta qualche moneta o un elogio in cambio di una storia. Non dimentica mai la prima volta che avverte nel sangue il dolce veleno della vanità e crede che, se riuscirà a nascondere a tutti la sua mancanza di talento, il sogno della letteratura potrà dargli un tetto sulla testa, un piatto caldo alla fine della giornata e soprattutto quanto più desidera: il suo nome stampato su un miserabile pezzo di carta che vivrà sicuramente più a lungo di lui. Uno scrittore è condannato a ricordare quell’istante, perché a quel punto è già perduto e la sua anima ha ormai un prezzo.  (Il gioco dell’angelo, Carlos Ruiz Zafón)

Esercizi di scrittura

Me li avete richiesti e ve ne consiglio tre. Un buon esercizio utile a tutti coloro che hanno difficoltà a trovare l’inizio, è quello di usare incipit di altri romanzi e continuare a ruota libera. Una variazione è quella di stravolgerne il senso e continuare in base alla trama sviluppatasi in conseguenza. A questo scopo suggerisco la consultazione di tre siti ricchi di incipit e quindi di spunti per i vostri esercizi: 

http://www.lintercapedine.net/blog/incipiterazioni.php/ 

http://www.incipitario.com/   

http://www.incipitmania.com/

Se invece avete già una buona idea per un racconto o un romanzo, ma non sapete come muovervi, consiglio l’elaborazione di una decina di incipit lunghi al massimo 15 righe. Dopo averli creati, lasciateli maturare e rileggeteli dopo un paio di giorni, a freddo, scegliendo il migliore. Adesso è giunto il momento di continuare a scrivere la vostra storia.

© 2011 Mirella Puccio  – Tutti i diritti riservati

(ultimo aggiornamento gennaio 2012)

Di seguito i link alle puntate precedenti:

Redazione del testo: talento o tecnica?

Essere “autori”

Il titolo ideale

Dentro la storia: nomi e cognomi dei personaggi

Continuiamo a scrivere: storia, intreccio e plot

Iniziamo a scrivere! Creiamo il nostro “serbatoio d’idee”

Fra romanzo e racconto, differenze e preferenze

 

Informazioni su Mirella Puccio

Appassionata d’arte e di viaggi, amo gli animali, la lettura e la scrittura. Sono una vecchia single, vivo con tre gatti, tutti salvati dalla strada, due sono disabili e seguo dei randagini nel quartiere dove abito. Ovviamente amando gli animali seguo un'alimentazione vegan. Ho una formazione turistico-alberghiera e una lunga esperienza nel settore, parlo francese e inglese. Mi occupo di correzione di bozze, editing, ghostwriting, revisiono scritti di ogni genere. Inoltre svolgo indagini di mercato nei settori luxury, moda e cosmesi come freelance. Mi trovate su Facebook, Twitter, LinkedIn, Instagram, Pinterest, About.me digitando il mio nome e cognome. Contattami se volete anche al di fuori del blog. Grazie!
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2 risposte a INCIPIT: cominciamo dall’inizio

  1. Mirella Puccio ha detto:

    Ciao Francesca, avrai da lavorare allora!
    Grazie anche a te e a presto.

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  2. Francesca Marino ha detto:

    Finalmente il post sull’incipit e ci sono gli esercizi, grazieeeeeeeeee!

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